Eleuterococco (Ginseng siberiano): Proprietà, Benefici e Usi in Cucina

Eleuterococco (Ginseng siberiano): Proprietà, Benefici e Usi in Cucina

Eleuterococco (Ginseng siberiano): Proprietà, Benefici e Usi in Cucina

Cos’è l’Eleuterococco e a cosa serve? Proprietà, controindicazioni e come usare l’ Eleutherococcus senticosus

L’eleuterococco, noto anche come ginseng siberiano, è una pianta straordinaria che arriva dalle fredde terre della Siberia, conosciuta da secoli per la sua capacità di sostenere corpo e mente nei periodi di maggiore stress e stanchezza. Utilizzato tradizionalmente nella medicina orientale e oggi sempre più apprezzato anche in Occidente, l’eleuterococco è considerato un potente adattogeno naturale, capace di aumentare energia e vitalità in modo dolce e graduale. In questa guida scoprirai perché questa radice è diventata così popolare e come sfruttare le sue proprietà benefiche anche in cucina, integrandola facilmente nelle tue ricette quotidiane. Preparati a conoscere più da vicino questa pianta speciale, che unisce tradizione e scienza per aiutarti a ritrovare benessere e vitalità in modo naturale.

radice di eleuterococco pestata in un mortaio

Cos’è l’eleuterococco? Origini e descrizione botanica

L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Araliacee, la stessa del ginseng comune. Originario delle regioni fredde dell’Asia nord-orientale (Siberia, Cina, Corea, Giappone), cresce spontaneamente nelle foreste di conifere e latifoglie. Può raggiungere i 2–3 metri d’altezza e presenta fusti legnosi ricoperti di spine sottili, da cui il soprannome inglese “devil’s shrub” (arbusto del diavolo). Le foglie sono palmate e i frutti sono piccole bacche nerastre, ma la parte più preziosa è la radice e il rizoma: è qui che si concentrano i costituenti attivi responsabili dei benefici della pianta.

Conosciuto anche come ginseng siberiano, l’eleuterococco è utilizzato da secoli nella medicina tradizionale russa e asiatica come tonico per rinvigorire il corpo e la mente. Negli anni ’60, ricercatori sovietici guidati dal Dr. Brekhman iniziarono a studiarlo scientificamente in cerca di un’alternativa economica al ginseng coreano (Panax). Scoprirono così le sue spiccate proprietà adattogene, ovvero la capacità di aumentare in modo aspecifico la resistenza dell’organismo a stress di varia natura. Da allora, l’eleuterococco è divenuto un rimedio erboristico popolare per combattere stanchezza e debolezza, tanto da essere soprannominato “la pianta dello sportivo” in Russia.

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Composizione chimica e principi attivi

Dal punto di vista chimico, la radice di eleuterococco contiene una vasta gamma di composti bioattivi. I più noti sono gli eleuterosidi (A, B, C, D, E etc.), glicosidi appartenenti alla famiglia delle saponine triterpeniche e steroidee. Queste molecole sono considerate i principali responsabili dell’azione tonico-adattogena. Inoltre, la pianta fornisce polisaccaridi unici chiamati eleuterani (A–G) con attività immunostimolante, derivati dell’acido caffeico e composti antiossidanti come lignani, cumarinici e flavonoidi. È l’intero fitocomplesso sinergico – e non un singolo principio attivo – a conferire all’eleuterococco i suoi effetti benefici. In sintesi, questa radice racchiude un vero tesoro di sostanze naturali che lavorano insieme per sostenere l’organismo.

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Proprietà e benefici dell’eleuterococco

L’eleuterococco rientra a pieno titolo tra le piante adattogene: sostanze naturali che aiutano l’organismo a mantenere l’omeostasi, ovvero l’equilibrio interno, anche in condizioni di stress. Assunto regolarmente, agisce come un tonico generale che non stimola in modo specifico un singolo organo, ma piuttosto rafforza le difese e la capacità di adattamento a livello globale.

Vediamo i principali benefici attribuiti a questa pianta, evidenziati sia dall’uso tradizionale sia da studi moderni:

  • Più energia e resistenza fisica: l’eleuterococco è celebre per le sue proprietà anti-fatica. Aiuta a contrastare la stanchezza fisica e mentale, aumentando la capacità di lavoro e la resistenza. Atleti e sportivi lo hanno usato per migliorare la performance e ridurre il senso di esaurimento durante gli allenamenti. Alcuni studi sugli animali e trial clinici preliminari suggeriscono che questa pianta possa migliorare l’endurance e l’utilizzo dell’ossigeno, contribuendo a combattere l’astenia (debolezza generale). Ad esempio, topi trattati con estratti di eleuterococco hanno nuotato più a lungo prima di stancarsi, e in uno studio su anziani un estratto di Eleutherococcus ha migliorato alcuni parametri di vitalità e qualità di vita dopo alcune settimane di uso. (Vale la pena notare che le ricerche sportive russe storiche ne decantavano le virtù ergogeniche, ma studi occidentali più recenti hanno avuto risultati contrastanti: l’efficacia sull’aumento diretto della performance atletica rimane oggetto di dibattito scientifico. In ogni caso, il suo effetto anti-stanchezza generale è ben riconosciuto.)
  • Supporto alle difese immunitarie: l’eleuterococco è considerato un immunomodulante e immunostimolante naturale. Significa che può aiutare il sistema immunitario a rispondere meglio alle sfide, senza però iperstimolarlo in modo dannoso. Studi scientifici hanno osservato che l’assunzione di eleuterococco aumenta il numero di linfociti T circolanti (cellule chiave dell’immunità) e promuove la produzione di citochine, sostanze segnale che coordinano la risposta immunitaria. In prove in vitro, estratti della radice hanno mostrato effetti antivirali, ad esempio inibendo la replicazione di alcuni virus influenzali e dell’herpes simplex. Tradizionalmente, infatti, il ginseng siberiano veniva usato per prevenire raffreddori e influenze e per aiutare l’organismo a recuperare più in fretta dalle malattie. Questo rende l’eleuterococco un valido alleato nei cambi di stagione o nei periodi in cui ci si sente “giù di difese”.
  • Riduzione dello stress e adattamento psicofisico: studi suggeriscono che come adattogeno, l’eleuterococco aiuta il corpo ad affrontare meglio lo stress, sia esso di natura fisica (sforzi, freddo, affaticamento) che mentale (lavoro intenso, studio, preoccupazioni). I suoi principi attivi agiscono sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il sistema che regola la risposta allo stress, aiutando a normalizzare i livelli di ormoni come il cortisolo. In pratica, l’eleuterococco contribuirebbe a smussare gli effetti negativi dello stress prolungato: molte persone riferiscono di sentirsi più calme ma allo stesso tempo mentalmente più vigili quando lo assumono. Non si tratta di un sedativo né di un eccitante classico: lavora piuttosto da “equilibratore”. Può migliorare l’attenzione e la concentrazione, contrastando i cali cognitivi dovuti a stanchezza o superlavoro mentale. Alcuni utilizzatori notano anche un effetto benefico sull’umore, con riduzione dell’irritabilità e maggiore resilienza emotiva in periodi impegnativi.
  • Benessere generale e recupero: grazie alle sue qualità tonico-rigeneranti, l’eleuterococco è utile per sostenere il benessere generale, soprattutto nelle fasi di convalescenza o debolezza. Viene spesso consigliato per recuperare dopo una malattia o un periodo di superlavoro, grazie alla sua capacità di rivitalizzare l’organismo in modo dolce ma efficace. Può contribuire a ridurre sintomi come la sensazione di esaurimento, i disturbi del sonno legati a stress, dolori muscolari da affaticamento e il calo di appetito dovuto a stanchezza. Inoltre, alcuni studi suggeriscono che potrebbe avere effetti antiossidanti e protettivi a livello cardiovascolare e metabolico (ad esempio aiutando a regolare leggermente la glicemia e la pressione). Pur non essendo una cura specifica per patologie, il suo impiego regolare può favorire una migliore qualità di vita, agendo come sostegno naturale a 360 gradi.
     

Vale la pena sottolineare che, sebbene molti di questi benefici siano promettenti, l’eleuterococco non è un rimedio miracoloso. I suoi effetti tendono ad essere graduali e modulanti, manifestandosi con l’uso costante nel tempo piuttosto che con un’immediata “scarica” di energia come farebbe la caffeina. Inoltre, la letteratura scientifica occidentale ha prodotto risultati contrastanti su alcuni aspetti (ad esempio sulle performance sportive o sull’effetto immunitario in studi più ampi). In generale, però, il consenso è che l’eleuterococco sia sicuro e possa offrire un sostegno significativo in termini di energia, resistenza e risposta allo stress, confermando in buona parte le indicazioni emerse dall’uso tradizionale.

C’è qualcosa di affascinante nel ritrovare gesti semplici e consapevoli nella propria giornata. Su Terzaluna trovi l’Eleuterococco in polvere, scelto per chi ama prendersi cura del proprio tempo con ingredienti essenziali e naturali.

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Forme disponibili: capsule, tintura madre, polvere, integratori di eleuterococco

Ma come assumere l’eleuterococco? In commercio l’eleuterococco si può trovare in diverse forme erboristiche o integratori, ognuna adatta a esigenze e preferenze diverse. Ecco le principali:

Capsule di eleuterococco (estratto secco)

Le capsule o compresse sono il modo più pratico e dosato per assumere eleuterococco. Di solito contengono un estratto secco standardizzato della radice, spesso titolato in eleuterosidi (ad esempio 0,8% eleuterosidi B+E), così da garantire una quantità costante di principi attivi in ogni dose. Le capsule tendono ad avere concentrazioni elevate: ad esempio 1 capsula da 500 mg di estratto secco può corrispondere a vari grammi di radice grezza.

Le capsule sono ideali per chi desidera un effetto costante e concentrato senza doversi preoccupare di preparazioni.

Tintura madre (estratto idroalcolico)

La tintura madre di eleuterococco è un estratto liquido ottenuto dalla macerazione delle radici fresche in una soluzione di acqua e alcool (solitamente ~45–65% vol) per un certo periodo. Si tratta di un preparato erboristico tradizionale, molto apprezzato perché mantiene l’intero spettro del fitocomplesso e viene assorbito rapidamente dall’organismo.

La tintura ha un sapore piuttosto amarognolo e “di radice”, che però si può mitigare diluendola in una bevanda calda o aggiungendo un cucchiaino di miele. Questa forma è ottima per chi preferisce i rimedi tradizionali liquidi e vuole poter gestire la dose in modo flessibile (ad esempio riducendola se si avverte troppa stimolazione).

Polvere di eleuterococco (radice essiccata macinata)

La polvere di eleuterococco si ottiene macinando finemente la radice essiccata. In pratica è la forma più “pura” e naturale, poiché consiste nel semplice materiale vegetale polverizzato, senza ulteriori lavorazioni. Questa è la versione che spesso viene scelta da chi ama la cucina naturale, perché può essere facilmente integrata nelle ricette quotidiane.

  • Vantaggi: forma integrale (contiene tutte le componenti della radice, incluse fibre e micronutrienti), grande versatilità d’uso (si può mescolare a cibi e bevande), assenza di additivi. Inoltre, la polvere permette un approccio più “sensoriale” con l’erba: si può sentire l’aroma e il sapore originale della radice.
  • Modalità d’uso: la polvere può essere assunta mescolandola a un liquido (acqua, succo, tisana) oppure aggiunta a yogurt, frullati, ricette, come vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo. La dose giornaliera abituale di radice polverizzata è attorno a 2–4 grammi, suddivisibili in uno o due utilizzi. In termini pratici, corrisponde a circa ½-1 cucchiaino da tè colmo al giorno (considerando che 1 cucchiaino raso sono circa 2 grammi). Chi preferisce, può anche riempire manualmente delle capsule vegetali con la polvere per ottenerne una versione “fai da te” incapsulata. La polvere è indicata per chi vuole un utilizzo alimentare e creativo dell’eleuterococco, integrandolo nelle preparazioni culinarie e sfruttandone le proprietà in sinergia con altri ingredienti naturali.

radice di eleuterococco

Eleuterococco in cucina: come usare la polvere?

Una delle particolarità più interessanti dell’eleuterococco è che, sotto forma di polvere, può essere trattato quasi come un ingrediente in cucina. Questo permette di arricchire pietanze e bevande con le sue caratteristiche distintive. Il sapore della polvere di eleuterococco è leggermente amaro e terroso, con note di fondo appena dolci e aromatiche. Non è invadente come quello di altre radici (ad esempio il ginseng vero, spesso più amaro), il che lo rende abbastanza facile da abbinare in ricette dolci o salate.

Ecco alcune idee e spunti per usare la polvere di eleuterococco in cucina in modo gustoso e creativo:

  • Smoothie ed estratti: Probabilmente il modo più semplice e piacevole. Puoi aggiungere un cucchiaino di polvere di eleuterococco al tuo frullato mattutino o centrifugato di frutta e verdura. Si sposa bene con ingredienti dal gusto dolce o acidulo che ne mascherano l’amaro: ad esempio banana e latte di mandorla, oppure frutti di bosco e yogurt. Una ricetta energizzante: frulla una banana, una tazza di latte vegetale, un cucchiaio di cacao amaro, un cucchiaino di eleuterococco, miele e un pizzico di cannella. Otterrai uno smoothie cremoso al cioccolato ricco di antiossidanti e con l’effetto tonico-adattogeno della radice siberiana – perfetto per iniziare la giornata con sprint naturale!
  • Tè, tisane e “golden milk: Se sei amante delle bevande calde, puoi incorporare l’eleuterococco nelle tue tisane. Ad esempio, prepara una normale tisana allo zenzero e limone (o una camomilla, o un infuso di frutti rossi) e sciogli dentro ½ cucchiaino di polvere mescolando bene – magari dolcificando con un po’ di miele o sciroppo d’acero per armonizzare il gusto. In alternativa, puoi creare un “golden milk” adattogeno, aggiungendo all’abituale miscela di latte (vaccino o vegetale) e curcuma anche 1/2 cucchiaino di eleuterococco e un pizzico di vaniglia: scaldando il tutto otterrai una bevanda rilassante ma al contempo rinvigorente. Ricorda di mescolare continuamente, poiché la polvere tende a depositarsi sul fondo; in caso, filtra la bevanda con un colino fine prima di berla, per rimuovere eventuali residui non disciolti.
  • Yogurt, porridge e smoothie bowl: Un altro uso semplice è mescolare l’eleuterococco a composti cremosi. Puoi aggiungere 1/2 cucchiaino di polvere a una coppetta di yogurt (magari insieme a miele e noci) oppure incorporarla nel tuo porridge d’avena a colazione. Anche nelle smoothie bowl – quelle ciotole dense a base di frutta frullata e guarnita con cereali, semi e frutta secca – un pizzico di eleuterococco può aumentare il potere nutritivo senza alterare il buon sapore del mix, specialmente se usi ingredienti dal sapore deciso come cacao, burro di arachidi, cocco o vaniglia.
  • Ricette dolci e barrette energetiche: Se ti piace dilettarti con la pasticceria naturale, prova a includere l’eleuterococco in impasti e snack. Ad esempio, nelle energy balls (le palline energetiche crudiste a base di datteri, frutta secca e cacao) aggiungi qualche grammo di polvere all’impasto: darà un tocco funzionale in più alle tue barrette o palline, senza modificarne troppo il sapore. Oppure mescola la polvere in un impasto per biscotti integrali fatti in casa con frutta secca e spezie: otterrai dei biscotti “adattogeni” ideali per la colazione o il break pomeridiano. Considera che la cottura prolungata ad alte temperature potrebbe ridurre parzialmente l’efficacia di alcune sostanze termolabili, quindi meglio aggiungere l’eleuterococco a fine cottura oppure in ricette che non richiedono cottura (come le barrette crude o i tartufi energetici).
  • Zuppe e piatti salati: Anche se meno comune, nulla vieta di utilizzare l’eleuterococco in contesti salati. In Oriente, ad esempio, alcune radici adattogene vengono aggiunte nelle zuppe tonificanti. Puoi sperimentare mettendo un cucchiaino di eleuterococco in una zuppa di miso o in un brodo vegetale caldo poco prima di servirlo, mescolando bene. Il sapore terroso potrebbe ricordare lievemente quello dei funghi secchi, integrandosi con gli umami della zuppa. Allo stesso modo, spolverare un pizzico di polvere in un vellutata di verdure o in un sugo robusto (come un curry di verdure o uno stufato) può arricchire il piatto di nutrienti extra – prova magari con piatti a base di zucca, patate dolci o legumi, dal gusto già dolce di loro, per bilanciare l’amarognolo dell’erba.

Infine, vale il consiglio generale di assaggiare e dosare gradualmente: se non hai mai usato la polvere di eleuterococco, inizia con piccole quantità (ad esempio 1/4 di cucchiaino) per abituarti al gusto e vedere come si amalgama nella ricetta. Poi potrai aumentare fino a 1 cucchiaino al giorno suddiviso tra le varie preparazioni. Così facendo, trasformerai ogni giorno pietanze ordinarie in occasioni di benessere, sfruttando la versatilità di questa radice adattogena.

La polvere di eleuterococco venduta da Terzaluna rappresenta un’ottima opzione per questi usi culinari – è un prodotto versatile, ideale per essere aggiunto a cibi e bevande quotidiane: si presta in modo eccellente ad un utilizzo in cucina, dal frullato del mattino alla tisana serale.)

Il piacere di cucinare con ingredienti autentici inizia dalla dispensa. Su Terzaluna puoi ordinare la polvere di eleuterococco, una proposta semplice e versatile per chi ama sperimentare nuove combinazioni tra natura e creatività.

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Eleuterococco: dosi e modo d’uso consigliati

Quando si assume l’eleuterococco come integratore, è importante rispettare le dosi consigliate per ottenere benefici in sicurezza. Le indicazioni generali su dosaggio e modalità d’uso possono tuttavia variare leggermente a seconda del prodotto specifico e delle esigenze individuali, pertanto è sempre bene consultare il proprio medico prima di iniziare un’integrazione di eleuterococco.

  • Dose giornaliera abituale: La letteratura suggerisce un range di 2 a 4 grammi al giorno di radice secca (in polvere o taglio tisana), come quantità efficace e sicura per un adulto. Questa dose può essere suddivisa in due somministrazioni (mattina e primo pomeriggio). In alternativa, se si utilizza un estratto concentrato, il dosaggio è inferiore: spesso 300–600 mg di estratto (titolato in eleuterosidi) al giorno sono sufficienti, suddivisi in 1-2 capsule. Alcuni integratori prevedono anche dosi più alte (fino a 1.200 mg di estratto standardizzato al dì), ma attenersi alle indicazioni del produttore è sempre la scelta migliore.
  • Meglio al mattino/pomeriggio: L’eleuterococco ha un effetto tonico-energizzante, quindi è logico assumerlo nelle prime fasi della giornata. Prenderlo al mattino aiuta a sfruttarne l’effetto anti-fatica durante le attività quotidiane. Un’ulteriore dose dopo pranzo può sostenere il classico calo di energia pomeridiano. Sconsigliato di sera/notte: assumerlo in tarda giornata (dopo il tardo pomeriggio) potrebbe interferire con il sonno in alcuni individui sensibili, dato che può aumentare vigilanza e vitalità. Sebbene non sia uno stimolante nervino puro come la caffeina, in alcune persone può causare lieve insonnia se preso a ridosso dell’ora di coricarsi. Regolati in base alla tua sensibilità: se noti che disturba il riposo, anticipa l’ultima assunzione.
  • Costanza e pazienza: Ricorda che gli adattogeni come l’eleuterococco danno il meglio di sé con un utilizzo regolare e costante. Non aspettarti un effetto immediato dopo una singola dose: in genere i benefici si iniziano a percepire dopo alcuni giorni, fino a un paio di settimane di assunzione quotidiana. Mantieni quindi la routine giornaliera per almeno 4–6 settimane per valutare appieno gli effetti sul tuo organismo. Se lo scopo è preventivo (es. sostenere le difese immunitarie in inverno o migliorare l’energia in un periodo di stress), l’ideale è iniziare qualche settimana prima del periodo critico e proseguire per tutta la fase, seguendo poi la logica della pausa.
  • Interazioni con cibi e altri integratori: l’eleuterococco non ha particolari restrizioni alimentari; può essere assunto sia a stomaco vuoto sia dopo un pasto leggero. Se dovesse dare lievi fastidi di stomaco (raro, ma possibile in persone sensibili), prendilo dopo colazione. Può essere tranquillamente abbinato a vitamine, minerali o altri estratti vegetali (ad esempio spesso è associato alla rosa canina per un effetto sinergico su energia e immunità, oppure ad altri adattogeni come la Rhodiola o l’Ashwagandha, sotto consiglio di un esperto, per un effetto più completo). Tuttavia, attenzione a non combinare troppi stimolanti: ad esempio, se prendi già caffè o tè forti, valuta di ridurre queste bevande per non sommare troppa stimolazione. In ogni caso, se assumi più integratori, meglio distanziarne l’assunzione di almeno 30–60 minuti l’uno dall’altro, per capire gli effetti di ciascuno sul tuo corpo.

Effetti collaterali dell’eleuterococco

L’eleuterococco è generalmente considerato un rimedio sicuro e ben tollerato. La sua tossicità è minima: studi sia sugli animali che sugli umani non hanno evidenziato effetti tossici significativi alle dosi consigliate, nemmeno con trattamenti prolungati per qualche mese. Tuttavia, come per qualsiasi integratore o pianta medicinale, esistono possibili effetti collaterali, precauzioni e casi in cui è sconsigliato. È importante esserne consapevoli per un utilizzo informato e responsabile.

Effetti collaterali possibili (solitamente rari e di lieve entità):

  • Insonnia o agitazione: in alcune persone, dosi elevate di eleuterococco o l’assunzione nelle ore serali possono causare difficoltà a dormire, nervosismo, leggera ansia o palpitazioni. Questo effetto è simile a quello riscontrato con il ginseng vero e probabilmente legato all’azione stimolante sul sistema nervoso. Se noti insonnia, riduci la dose o prendi l’eleuterococco solo al mattino. D’altra parte, paradossalmente, altre persone hanno riportato un effetto opposto di lieve sonnolenza o rilassamento subito dopo l’assunzione: si ipotizza che l’eleuterococco possa abbassare un po’ la glicemia causando spossatezza momentanea in individui predisposti. In tal caso, meglio assumerlo durante i pasti per stabilizzare la glicemia.
  • Mal di testa: occasionalmente potrebbero comparire cefalea o testa leggera, soprattutto nei primi giorni di utilizzo, forse a causa di un adattamento dell’organismo ai principi attivi. In genere questi sintomi sono transitori. Mantieniti idratato e, se il mal di testa persiste, valuta di interrompere l’assunzione per vedere se c’è correlazione.
  • Disturbi gastrointestinali: l’eleuterococco può provocare in rari casi disturbi digestivi come nausea, mal di stomaco o diarrea leggera. Per prevenirli, assumi la pianta a stomaco pieno oppure in forma di capsule gastroresistenti. Se usi la tintura madre, l’alcol in essa contenuto potrebbe irritare uno stomaco sensibile: diluiscila bene in acqua o passa a un estratto senza alcol (esistono anche estratti fluidi analcolici o sciroppi a base di eleuterococco).
  • Reazioni allergiche o cutanee: estremamente rare, ma possibili in soggetti allergici a piante della stessa famiglia (Araliacee) o con sensibilità individuale. Si segnalano in letteratura pochi casi di eruzioni cutanee o prurito correlati all’assunzione di eleuterococco. Se dovessi notare sfoghi sulla pelle, sospendi immediatamente l’uso e consulta un medico.
  • Alterazioni pressorie o cardiache: poiché l’eleuterococco ha un’azione stimolante generale, può in alcuni casi influire su pressione sanguigna e ritmo cardiaco. Sono stati riportati sporadicamente episodi di ipertensione (aumento della pressione) o al contrario ipotensione lieve in persone predisposte, nonché rare irregolarità del battito (palpitazioni, tachicardia). Chi soffre di pressione alta instabile o di disturbi cardiaci dovrebbe monitorarsi attentamente se decide di assumere eleuterococco, e preferibilmente farlo sotto controllo medico.

pianta di eleuterococco

Controindicazioni 

Quando non usare l’eleuterococco o usarlo solo con prudenza:

  • Ipertensione arteriosa non controllata: se soffri di ipertensione moderata-grave o fatichi a tenerla stabile con la terapia, l’eleuterococco è generalmente sconsigliato. La pianta può aumentare la pressione in alcuni individui, probabilmente per l’effetto stimolante sul sistema nervoso simpatico. In caso di pressione leggermente alta ma sotto controllo, il medico potrebbe consentirne l’uso monitorando frequentemente i valori. In ogni caso, chi ha pressione alta dovrebbe preferire altri adattogeni più blandamente ipertensivi o neutri (come l’ashwagandha, che tende a rilassare).
  • Problemi cardiaci: persone con aritmie, tachicardia cronica, scompenso cardiaco o altri problemi al cuore dovrebbero evitare l’eleuterococco, a meno di diverso parere del cardiologo. Questo per prudenza, dato che la pianta può accelerare il battito e, in soggetti vulnerabili, scatenare sintomi. Anche chi ha avuto eventi cardiovascolari recenti (infarto, ictus) dovrebbe astenersi, essendo un tonico che attiva il metabolismo.
  • Diabete e ipoglicemia: l’eleuterococco può influenzare i livelli di zucchero nel sangue. Alcuni studi indicano un possibile effetto ipoglicemizzante (abbassamento della glicemia) grazie ai polisaccaridi eleuterani. Per un diabetico in cura insulinica o con farmaci ipoglicemizzanti orali, ciò potrebbe portare a glicemie troppo basse. Inoltre, modulando l’assetto ormonale dello stress, potrebbe mascherare sintomi di ipo/iperglicemia. Se hai diabete, assumi l’eleuterococco solo dopo aver consultato il tuo medico, che valuterà se aggiustare le terapie o sconsigliarlo. Anche chi soffre di ipoglicemia reattiva deve fare attenzione: meglio iniziare con dosi minime e monitorare i livelli di glucosio.
  • Patologie autoimmuni: a causa dell’azione immunostimolante, l’eleuterococco non è raccomandato a chi ha malattie autoimmuni (es. lupus, artrite reumatoide, sclerosi multipla, tiroidite di Hashimoto non compensata). Stimolare un sistema immunitario già iperattivo potrebbe teoricamente aggravare la reazione autoimmune. Analogamente, chi assume farmaci immunosoppressori (per trapianto o malattie autoimmuni) dovrebbe evitare l’eleuterococco, che agendo in senso opposto potrebbe ridurne l’efficacia.
  • Gravidanza e allattamento: manca del tutto una documentazione di sicurezza in queste fasi, pertanto per prudenza l’eleuterococco è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento. Alcuni studi sugli animali ipotizzano che possa interferire con lo sviluppo del feto (ad esempio influenzando lo sviluppo delle cellule muscolari); inoltre i suoi effetti sui neonati via latte materno sono ignoti. Meglio evitare. Nel caso specifico della gravidanza, inoltre, qualsiasi sostanza attiva che modula il sistema endocrino (come fanno gli adattogeni) andrebbe trattata con cautela. In sintesi: future mamme, astenetevi e optate per altri metodi di sostegno (alimentazione sana, riposo, integratori di vitamine/minerali se necessari, e consultate il medico per le migliori tisane per la gravidanza).

Interazioni farmacologiche

L’eleuterococco può interagire con alcuni farmaci, alterandone gli effetti. Ad esempio, può potenziare l’effetto di stimolanti (come caffeina, anfetamine) e di farmaci immunostimolanti; viceversa, potrebbe ridurre l’efficacia di sedativi/barbiturici (essendo stimolante) e di terapie immunosoppressive (come già detto). Ci sono segnalazioni di interazione con il digossin (un farmaco per il cuore) – l’eleuterococco potrebbe falsare i livelli sierici di digossina, dando letture erronee – e possibili interazioni con anticoagulanti (es. warfarin) e farmaci per la glicemia, per via dei suoi effetti su coagulazione e zuccheri. Inoltre, data la leggera azione estrogenica di alcuni componenti, potrebbe teoricamente interferire con la pillola contraccettiva o con terapie ormonali sostitutive (riducendone l’effetto o alterando il bilancio ormonale). Cosa fare quindi? Se sei in terapia cronica con farmaci importanti (per il cuore, diabete, anticoagulanti, psicofarmaci, ormoni tiroidei, contraccettivi, ecc.), consulta il tuo medico prima di prendere l’eleuterococco. 
 

Dove acquistare l’eleuterococco?

Su Terzaluna puoi trovare l’eleuterococco in polvere: si tratta di un prodotto naturale e versatile, ottenuto da radici di eleuterococco selezionate e lavorate con metodi rispettosi della materia prima. La polvere Terzaluna è 100% pura, senza additivi, ideale per arricchire ricette e bevande come descritto prima. Viene confezionata con cura per preservarne la freschezza e le proprietà organolettiche: puoi acquistarla comodamente sul sito Terzaluna e riceverla a casa in pochi clic.

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FAQ sull’eleuterococco (Domande frequenti)

Abbiamo raccolto qui le domande più frequenti che riceviamo sull’eleuterococco. 

Che cos’è l’eleuterococco e a cosa serve?

L’eleuterococco (Eleutherococcus senticosus), noto anche come ginseng siberiano, è la radice di un arbusto originario dell’Asia fredda. È considerato un adattogeno naturale, cioè un rimedio che aiuta il corpo ad adattarsi allo stress e a rinforzarsi. Serve principalmente per aumentare l’energia e la resistenza fisica e mentale, combattere la stanchezza e sostenere le difese immunitarie. Inoltre contribuisce a migliorare la capacità di concentrazione e aiuta l’organismo a ritrovare equilibrio durante periodi di stress o durante la convalescenza. Insomma, è un tonico‐ricostituente generale, utilizzato per promuovere una sensazione di maggiore vitalità e benessere.

L’eleuterococco è uguale al ginseng?

Non esattamente – appartiene alla stessa famiglia botanica del ginseng (Araliacee) e viene chiamato “ginseng siberiano” perché le sue proprietà sono simili a quelle del ginseng coreano (Panax ginseng). Tuttavia, non è la stessa pianta: il ginseng vero è originario di Corea/Cina e contiene ginsenosidi, mentre l’eleuterococco cresce in Siberia/Manciuria e contiene eleuterosidi. Entrambi sono adattogeni ed energizzanti, ma l’eleuterococco ha un’azione un po’ più “delicata” e equilibrata, generalmente meno costosa e più adatta ad un uso prolungato rispetto al ginseng classico (che può essere più stimolante e costoso). In pratica condividono l’effetto tonico, ma con composizioni chimiche diverse. Molti li considerano intercambiabili per certi usi, anche se ogni pianta ha le sue sfumature: l’eleuterococco è leggermente più orientato a resistenza fisica e immunità, il Panax ginseng più a potenza immediata e prestazioni cognitive.

Quali benefici offre l’eleuterococco?

I benefici principali dell’eleuterococco includono: più energia e meno fatica (aiuta a combattere stanchezza cronica, astenia e cali di vitalità), maggiore resistenza allo stress (migliora la risposta a stress fisici come freddo, sforzo, e stress mentali come lavoro intenso, esami, jet-lag), supporto al sistema immunitario (può ridurre la frequenza di raffreddori/influenze e aiutare a recuperare più rapidamente da malattie), e in generale un miglioramento del benessere con effetti positivi su umore, concentrazione e performance mentale. Alcune persone lo trovano utile anche per equilibrare il ritmo sonno-veglia quando sono stressate (sentendosi più lucide di giorno e poi più rilassate la sera, se preso correttamente al mattino). È importante notare che i benefici si vedono con uso costante nel tempo e che l’eleuterococco non “spezza” la fatica come farebbe uno stimolante sintomatico (non aspettarti l’effetto di un caffè forte), ma costruisce una maggiore resilienza se assunto regolarmente.

Come si assume l’eleuterococco e qual è la dose consigliata?

Si può assumere in varie forme: capsule/compresse, tintura madre (gocce) o polvere. La dose consigliata dipende dalla forma. In generale:

  • Capsule: di solito 1–2 capsule al giorno (ogni capsula 400–500 mg di estratto secco) da prendere con acqua, una la mattina e una dopo pranzo.
  • Tintura madre: circa 40-50 gocce al giorno totali; ad esempio 20–25 gocce in poca acqua al mattino e altre 20–25 gocce nel primo pomeriggio.
  • Polvere: circa 2 grammi al giorno, che corrispondono a un cucchiaino raso. Puoi dividerla in due mezzi cucchiaini: uno a colazione (mescolato in yogurt, frullato o bevanda) e uno dopo pranzo.

L’eleuterococco ha effetti collaterali? Chi dovrebbe evitarlo?

In genere è ben tollerato, ma può dare qualche effetto collaterale lieve in individui sensibili. I più comuni (sebbene rari) sono: difficoltà a dormire o un po’ di agitazione se preso la sera o in dose troppo alta, mal di testa, disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea) e occasionalmente aumenti di pressione sanguigna. Per minimizzare questi rischi, segui le dosi consigliate e prendilo solo nella prima parte della giornata. Chi dovrebbe evitarlo o usarlo solo con approvazione medica? Le persone con ipertensione grave o mal controllata, chi soffre di malattie cardiache o aritmie, i diabetici (perché può abbassare la glicemia, quindi da usare solo sotto controllo medico se si assumono farmaci), chi ha malattie autoimmuni (può stimolare il sistema immunitario, potenzialmente aggravandole), le donne in gravidanza o allattamento (controindicato per precauzione) e i bambini/adolescenti sotto i 14 anni. Anche chi assume farmaci importanti (anticoagulanti, immunosoppressori, psicofarmaci, ecc.) dovrebbe confrontarsi col medico prima di prendere eleuterococco, per evitare interazioni. Per la persona sana adulta, comunque, l’eleuterococco è considerato sicuro: basta usarlo responsabilmente e ascoltare il proprio corpo.

Posso assumere eleuterococco durante la gravidanza o l’allattamento?

No, in gravidanza e allattamento l’eleuterococco è sconsigliato. Non ci sono studi sufficienti sulla sicurezza in queste fasi delicate, e alcuni dati suggeriscono potenziali rischi: ad esempio, potrebbe influire sullo sviluppo del feto o provocare contrazioni (anche se non ci sono prove solide, è meglio non rischiare). Durante l’allattamento, i composti della radice potrebbero passare nel latte e non sappiamo che effetti possano avere sul neonato. In generale, in gravidanza/allattamento si tende a evitare tutti gli adattogeni e fitoterapici non strettamente necessari. Se ti senti stanca in gravidanza, parla col medico per soluzioni alternative (spesso basta correggere carenze nutrizionali come ferro o magnesio). E per affrontare lo stress in quei periodi, meglio puntare su rimedi dolci e comprovati come passeggiate, yoga, una buona dieta e tanto riposo. Potrai riprendere l’eleuterococco dopo l’allattamento se necessario, ma intanto priorità alla sicurezza di mamma e bimbo.

Dove posso comprare un buon eleuterococco?

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Bibliografia 

Terza Luna Scritto da Terza Luna
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